Nuraghe Sarri

    
Scoperto dal grande cartografo A. Lamarmora nel 1840, durante i suoi studi in Sardegna. Per raggiungerlo si può percorrere la strada statale 195 da Villarios a Portopino, arrivati all'altezza del bivio per Sant'Anna Arresi (Pani Esu) si gira a destra e si imbocca una strada dissestata, dopo circa 500 metri, sulla sinistra, si può ammirare il nuraghe. In un documento del 1328, questa zona viene citata col nome di Seherris.

Appare ricoperto di una fitta vegetazione di lentischio, è crollato verso l'interno e col passare tempo si è riempito di terra. Le pietre utilizzate per la costruzione,  sono di colore bianco con chiazzature gialle di muschio secco. L'altezza residua della torre esposta a Nord è di circa tre metri. Se visitato d'estate, lo scenario desertico della zona contribuisce ad aumentare il fascino di questo imponente monumento megalitico.

Nella collina vicina, "Monte sa Perda", si pensa ci fosse un'altro nuraghe che dominava tutto il golfo di Palmas, probabilmente distrutto per la costruzione di "su forr'e sa cracina" (forno per la calce) situato nelle immediate vicinanze.

 

 

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