Le difese del territorio nella seconda guerra mondiale (1936 - 1943)

     
Durante la seconda guerra mondiale, si ha un'imponente opera di costruzione di fortificazioni militari poste a controllo delle principali vie d'accesso terrestri e marittime. L'esigenza viene dalla nascita di un'intensa industrializzazione, legata ai giacimenti minerari, che coinvolge tutto il Sulcis. I capisaldi costruiti nella zona di Porto Pino dipendevano dalla 205^ Divizione Costiera.

Dopo il 1940 viene progettato un sistema di difesa arretrato in caso di sbarco nelle spiagge. Le strutture militari erano costituite da casematte in calcestruzzo. Alcune avevano la classica forma della "toppa di chiave", con una camera rettangolare unita ad una camera circolare o poligonale dotata di feritoie. Un'altro tipo era costituito da una unica stanza dotata di feritoie, che consentiva di disporre della possibilità di fuoco a 360°. L'armamento in dotazione ai reparti di difesa erano mitragliere e fucili mitragliatori.

Un monumento del tipo a "toppa di chiave", si può osservare sul lato maestrale della strada per Portopino che attraversa gli stagni (nella foto in alto). Nella foto a sinistra si può ammirare l'interno della fortificazione.

 

 

Nel lato est della strada esiste una fortificazione simile a quella che si trova sul lato maestrale, il locale di ingresso è stato demolito durante la costruzione della strada. L'interno non è agibile. Queste costruzioni situate tra lo stagno di Maestrale e quello di Is Brebeis erano denominate "CAPUA".

Originariamente era stato progettato un caposaldo "PINO" arretrato a Case Meis (lasciando l'istmo in direzione nord prendere la strada a destra), mai costruito.

 

 

 

 

Una serie di trincee e di rifugi antiaerei, ormai distrutti, di cui si notano alcuni resti, è  presente sulla collina che domina la piana di Is Pillonis (M. Gibarussa) che dalla quota di circa quaranta metri offre un posto di avvistamento strategico per le vie di comunicazione stradali e marittime. Il sito è conosciuto tra la gente locale come "Su cuccu de sa guardia".

 

La postazione proposta nella foto a destra è il punto di osservazione costiera costruito a Punta Tonnara. Altri punti di osservazione costiera erano quelli di Cala Su Turcu (Su Portu de su Trigu), Guardia s'Arena, Porto Cogodulos e Porto Scudo.
 Mentre i "Nuclei Fissi" armati con armi automatiche erano a Cala Su Turcu,  Punta Menga, prima spiaggia Porto Pino (la costruzione che si trova nelle vicinanze del Campeggio era un bunker), Guardia Nadali, Guardia s'Arena, Zaffaraneddu, Porto Cogudolos, Porto Zafferano e Porto Scudo.

La postazione nella foto a sinistra potrebbe essere l' "AREZZO", situata nella zona di "Sa Salina", alle pendici della collina.

Altre postazioni erano:

- " TERAMO" nella zona di Monte Arbus.

- "FOLIGNO", "NAPOLI" ed "ASCOLI", che costituivano l' "Arco di contenimento GUARDIA BUE" situate dietro le dune di sabbia, oggi nel Poligono di Teulada. Alcuni bunker sono stati distrutti con esplosivi o recano segni di esercitazioni a fuoco.

 

Si ringrazia l'Associazione A.S.S.FORT. SARDEGNA (Associazione Studi Storici e Fortificazioni Sardegna) e il Dott. Daniele Grioni per le informazioni e la disponibilità ad effettuare uno studio approfondito sull'argomento. Riteniamo anche noi che queste strutture debbano essere recuperate e tutelate al fine di renderle fruibili per l'inserimento in un interessante itinerario turistico di archeologia militare.

 
Per informazioni e contatti:
ASSOCIAZIONE
A.S.S.FORT SARDEGNA (Associazione Studi Storici e Fortificazioni Sardegna)
viale Diaz, 99
09125 - Cagliari

Bibliografia