L'esproprio del poligono militare di Capo Teulada 1956

    

Negli anni cinquanta la Nato sente il bisogno di dotarsi di un poligono addestrativo che potesse essere impiegato per grosse esercitazioni, terrestri, aeree e navali. Dopo lunghe ricerche e trattative, viene scelta la zona intorno a Capo Teulada, la punta più estrema del sud Sardegna. Il terreno da espropriare comprende circa 7000 ettari, di proprietà di privati, per la maggior parte incolto e cespuglioso, ma nel quale erano presenti anche alcune abitazioni.

Nel 1956 i militari predispongono una piccola base nelle immediate vicinanze di Capo Teulada ed iniziano le procedure di esproprio. Dei 232 proprietari, la maggior parte accetta subito, alcuni contestano ma poi finiscono con l'accettare, anche perché, a fronte di un valore di mercato per ettaro di diecimila lire vengono pagati in media circa duecentomila lire. Ci furono anche presunte truffe ai danni dello stato e qualche denuncia, con detenzione dei responsabili. Alcuni narrano della crudeltà con la quale vennero sfrattati, il trasloco avvenne nel giro di pochi giorni e fu negato il rientro a casa il giorno successivo a chi averre dimenticato alcuni effetti personali. Quella zona, tra gli Arresini e i Teuladini, è conosciuta col nome di "s'espropriu".

Nel 1959 viene costituito il C.A.U.C. (Centro Addestramento Unità Corazzate) e si cominciano a costruire gli edifici da adibire a Comando, mensa, uffici, alloggi, ecc. 

Il perimetro della base è di circa 50 Km, metà terrestri e l'altra metà coinvolgono la costa, sono comprese all'interno le spiagge di Porto Scudo, Porto Zafferano, le Dune di sabbia di Porto Pino e le numerose insenature anonime ma altrettanto suggestive. 

L'area addestrativa viene utilizzata dalle forze armate di tutte le nazioni appartenenti alla Nato, si ricorda la grossa esercitazione precedente alla guerra del golfo, "Dragon Hammer '90", che vide impegnati più di diecimila uomini, oltre alle unità navali e aeree. 

Bibliografia