L'evoluzione di Porto Pino sulla cartografia antica

    
La nostra zona venne studiata, nel secondo secolo d.C., da Tolomeo, matematico, astronomo e geografo dell'antichità, nato in Tolemaide intorno al 100 d.C. e morto in Alessandria nel 178 d.C. Tuttavia, la prima carta che dà una visione della nostra costa molto vicina alla realtà è della seconda metà del XVII secolo. Con la "Carte de Sardaigne 1682" di autore ignoto, si distingue l'insenatura di Porto Pino, punta Menga, gli stagni di maestrale, is brebeis e baiocca.

 L'elenco che segue è il frutto di uno studio eseguito sulle carte della Sardegna, per maggiori approfondimenti consultate la sezione bibliografica.

 "Nova et accurata totius Sardinié tabula", autore Domenico Colombino, 1720. Probabilmente la prima carta dell'isola sotto il dominio Sabaudo. Viene indicato Porto Pino, la zona di Portopineddu è indicata come Costa di Sarria e non vi compaiono gli stagni.

 "Carta del litorale del Regno di Sardegna in cui si vedono le torri esistenti e quelle in progetto", autore Ing. De Vincenti, 1720-21. Risultano tre torri in progetto che sarebbe necessario costruire per la difesa del Regno: Torre di "P. di Sarri", Torre di "Ponte Trigo" (o Punta Trigo) e Torre di Capo Teulada.  La torre di Punta di Sarri appare disegnata sul promontorio di Punta Menga. Nella carta, sono indicati, inoltre, gli stagni di maestrale unito a quello de is brebeis e quello di baiocca.

 "Pianta topografica del Regno di Sardegna", autore ignoto, redatta intorno al 1751. E' una carta poco precisa in cui non compaiono gli stagni. L'unica denominazione è quella della "Costa di Saria".

 "Carta della Sardegna" precedente al 1753, compare Porto Pino.

 "La Royanne de Sardaigne dréssé sur le cartes manuscrites levées dans le Pays par les Ingenieurs Piemontois à Paris par Le Rouge Ing. Geographe du Roy rue des Augustins 1753", autore Ing. Le Rouge, 1753. Vengono indicati la Costa di Saria e Porto Pino.

 "Carta della Sardegna con l'annotazione delle cose più rimarcabili, divisione dei capi degli Arcivescovadi e Vescovadi, dei Marchesati, Contee et incontrade" autore ignoto, databile anteriormente al 1763. Non vengono indicati Porto Pino e gli stagni. La zona di Portopineddu è indicata come "Costa de Saria".

 "La Sardegna", 1795. Sono citati Porto Pino e la Costa di Saria.

 "Carte géenerale du Rouaume de Sardaigne", Autore Bacler D'Albe, 1798. Appare Porto Pino.

 "Carte de l'isle de Sardaigne", autore Dominique Albert Azuni, 1802. Porto Pino, Costa de Saria.

 "Pianta del golfo di Palma Badia di San Pietro ed isole adiacenti levata in giugno 1803", autore Giuseppe Albini, giugno 1803. Porto Pino viene indicato come punto di approdo, sono citate, inoltre, la "Tonnara vecchia", "Punta Sarri" e "Punta di Porto Pino". Compare la secca di Cala Piombo e viene individuato un'altro punto di ancoraggio indefinibile nella zona compresa tra le insenature di "Portu su suis" e "Portu de su trigu".

 "Isola e Regno della Sardegna", autore ignoto, databile intorno ai primi anni del 1800. L'unica citazione è quella di Punta di Sarri.

 "Nuova carta dell'isola e Regno di Sardegna opera di Tommaso Napoli delle scuole Pie collegiato dell'Università di Cagliari e del Cavaliere Rizzi Zannoni del Burò (Bureau ?) Topografico della Guerra presso S.M. il Re delle Due Sicilie 1811", autori Tommaso Napoli e Cavalier Rizzi Zannoni, 1811. La zona di Sarri era molto importante all'epoca perché veniva citata in tutte le carte, compresa questa. Era citato, inoltre, Porto Pino e una località dell'entroterra. Nonostante l'utilizzo di una lente di ingrandimento, non si riesce a leggere con chiarezza il nome scritto, sembra "Masainas", considerando la sua posizione, è il nome più probabile.

 "Carta Francese del 1813". E' citato Porto Pino e nella zona di Punta Menga sono riportate delle costruzioni.

 "La Carta della Sardegna", 1819. Porto Pino e Punta di Sarri.

 "The island of  Sardinia", 1827,. Porto Pino e gli stagni.

 "Carta dell' isola di Sardegna", autore Alberto Lamarmora, 1838. Punta di monte Zari (? Sarri), Porto Pino, stagni e per la prima volta il Rio Foxi.

 "Carta di La Marmora in onore di Sua Maestà Re Carlo Alberto Primo", 1845. Sono indicate le località di Punta Trigo, Saline di Porto Pino, Montixeddu, Monte Zari, Punta di Monte Zari (nella zona di Punta Menga), Su Cambuxu, San Giovanni di Masainas, Nuraghe di Giara Giara, Nuraghe di Punta Acuzza, Nuraghe Sarri, Piscinas e Gibba. Sono indicati gli stagni, le colline che costeggiano il mare sino a Su Paris e le colline dietro il paese di Sant'Anna. Sono disegnate due strade, una parte da Teulada, attraversa l'attuale territorio del poligono militare, passa vicino a Su Cambuxu e arriva a Villarios. L'altra proviene sempre da Teulada e attraversa gli attuali paesi di Sant'Anna Arresi, Masainas e Giba.

 "Carta Mineraria dell'isola di Sardegna con l'indicazione delle miniere concesse ed in esplorazione a tutto il 1870", autore Quintino Sella. Viene indicata la zona vicina al Nuraghe Giara Giara al numero d'ordine 385. Che però corrisponde alla miniera di galena argentifera e calamina di "Sa fornaza" in territorio del Comune di Sant'Antioco. Quel territorio, in quel periodo, apparteneva al comune di Giba o a quello di Teulada. Sono possibili due ipotesi, la prima è quella di un errore di localizzazione della miniera, la seconda è quella di un errore di denominazione. In epoca recente, la zona, fu utilizzata come cava di materiale da costruzione. Da un sopralluogo effettuato è emersa la presenza di vari assaggi di ricerca sulla montagna. Non è da escludere che l'attività estrattiva sia iniziata per la ricerca di minerali e poi si sia trasformata in seguito.

 "Carta D'Italia del Touring Club Italiano", foglio 45 (Iglesias), 1912, autore L.V. Bertarelli. Finalmente compare il nome di "Sant'Anna Arresi".

  

Bibliografia