Un rimedio alla posidonia (Bfox)

     
Posidonia: un patrimonio da salvaguardare.

Chiunque si sia recato a Porto Pino di recente avrà notato i postumi della violenta mareggiata di libeccio che il fine anno 2001 ci ha regalato. La mia frustrazione è doppia per non aver neppure potuto surfare!!!!

Il problema è sempre lo stesso, l'abbondanza di posidonia. E' imbarazzante stare a spiegare ai turisti che non sono alghe, ma delle vere e proprie piante che testimoniano il perfetto stato di salute di cui gode il nostro mare. Ogni anno la stessa cantilena!!!
I rimedi utilizzati fino a qualche anno fa come l'utilizzo delle ruspe sono stati bloccati, passando a metodi più originali come la raccolta con forcone e carriola (ne sanno qualcosa le mie zampe. Estate '93 ndr). In seguito le autorità limitarono questa azione al semplice spostamento in altre zone della spiaggia, una sorta di gioco delle tre carte con tanto di compare. Ci vogliono pure far credere che abbattendo la scogliera le correnti non verrebbero deviate e si ridurrebbe il deposito!! Mah!!! (Sicuramente hanno ragione, ma noi ostacoliamo l’iniziativa perché il molo ci serve per arrivare con poca fatica alla line up!!Sssssssss!!!!)

Passano gli anni e la situazione rimane sempre la stessa.

Per risolvere il problema mi sono rivolto al Prof. Leopoldo Greco ( ) insigne luminare dell'Università di Catania, noto esperto di queste "particolari" piante marine. Un vero professionista, appena arrivato sul posto, riconoscendo immediatamente il vegetale, chiese una cartina per rendersi conto dell'entità del danno. Pensai che fosse molto ligio al dovere, anche se rimasi perplesso perché rifiutò il rilievo topografico che gli passai, la voleva senza scritte e più sottile. Valli a capire sti scienziati.
Dopo qualche settimana di studio, con nostro grande stupore, il cumulo si era notevolmente ridotto. Grazie Professore. Grazie!!!!

Questa è la relazione che ci ha lasciato.

RELAZIONE
Ho osservato che il rizoma lignificato può accrescersi sia in senso orizzontale che verticale, dal fusto orizzontale si sviluppano ad intervalli regolari, ventralmente, ciuffi di radici e, verso l’alto, porzioni di fusto verticale a sostegno dei fasci di foglie. Quest’ultime, nastriformi, sono organizzate in fasci di 5-6 elementi che possono arrivare alla lunghezza record di circa 1 metro. Ogni foglia risulta costituita da due parti, una basale non pigmentata, che rimane sulla pianta anche dopo la caduta, ed una verde che costituisce la superficie fotosintetizzante. La loro crescita avviene con formazione di nuovo tessuto dalla base e per questo l’apice, che costituisce la zona più vecchia, si colora di marrone e viene colonizzato da una varia comunità di organismi vegetali ed animali.




Dopo rilassanti analisi di laboratorio è emerso che non si tratta della comunissima "posidonia oceanica" diffusissima nel mar mediterraneo, affine ad altre specie che vivono lungo le coste dell'Australia meridionale. Ma di una specie mutante proveniente direttamente dalla Giamaica, si presume, traspostata incautamente col leash da qualche ignaro surfista. Ha trovato il suo habitat naturale nella baia di Porto Pino e ha cominciato a riprodursi. Alla fine d'agosto le foglie muoiono, i temporali autunnali le staccano e vengono accumulate dal moto ondoso lungo il litorale, andando a costituire banchi di detrito fogliare pronti per l’essicazione. Il nome scientifico è: "marittimae cannabis", una variante della “cannabis sativa” terrestre, quella che affettuosamente viene chiamata Tia Maria o Maria Giovanna (nella foto prima del trasferimento), rifugiatasi in mare per sfuggire alle violente persecuzioni della Giustizia. Gli effetti riscontrati sull’uomo sono classificabili con la sensazione di dolce rilassamento e di grosse HA!HA!HA! risate senza HA!HA!He!HE! motivo!! Ha!HA!HA!HA!HA! Mi viene da ridere Ha!HA!HA! e non capisco perché .......mi è venuta una fame immane, da pescecane, mi mangerei otto panini con salame (Art.31 docet)!!Gnammmm!!! Ronf!!Ronf!!Prrrrrrrrrrrr!!! (Rilassamento intestinale accademico, ndr) Firmato Prof. Leopoldo Greco ()



Da quando si è sparsa la voce, la spiaggia è frequentata da allegri personaggi con bonghetto al seguito (spero si fumino pure quello, cosi non scassano più) che chiedono cartine a destra e a manca e, come disse Nando alla richiesta di una cartina: “non mi nerisi ca ti sesi perdiu a Portopinu?” (Storia vera, ndr)

Ecco un buon motivo per allungare la stagione turistica!!!! Altro che menate come archeologia, storia, agriturismo e bestialità affini.

Informazione di servizio: tanto per mettere le cose in chiaro e non farvi venire strane idee in testa, quella roba bianca che vedete nelle foto è sabbia, ESSE-A-BI-BI-I-A, ok!!! Per favore non spianatemi le Dune, ci conto!!!

Plagiando il Professore, utilizzo la stessa frase che pronunciò mentre mi consegnava la relazione: “....le cazzate al solito, nella mia stanzetta, sono come le mosche, VOLANO.”
Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale. Peddonami Leo.

P.s. Io ci ho provato, chissà che qualche deficiente non abbocchi e se la fumi tutta!!! Noi tutti ringrazieremmo!!!! E comunque il mare è solo la bellissima cornice di una terra meravigliosa da scoprire. Confidiamo, tuttavia, nella solita mareggiata primaverile che come ogni anno pulisce e prepara la spiaggia per la stagione estiva.

Bibliografia