La cultura di San Michele di Ozieri

    

Stabilire con esattezza l'arrivo dell'uomo in Sardegna è un'operazione che ha impegnato gli studiosi per tanto tempo, le tracce del probabile insediamento risalgono al Neolitico Antico, circa settemila anni fà. La presenza di numerosi villaggi nella zona antistante gli stagni, il rinvenimento di ossidiana, i ripari di Sarri, e tutta una serie di tracce inequivocabili di presenza, fanno supporre che Porto Pino sia stato utilizzato come scalo di arrivo per le popolazioni, provenienti dal medio oriente, che diedero vita alla cultura di San Michele di Ozieri. E che solo in seguito si trasferirono verso l'interno. 
Il territorio era sicuramente diverso da come si presenta adesso, doveva essere ricoperto da fitte foreste e popolato da numerose specie animali. 

Le popolazioni della cultura di San Michele si stabilirono nella zona, favorite sia dal clima caldo, sia dal sorgere di vasti traffici commerciali (ossidiana e sale) con le altre popolazioni mediterranee. Portopino per la sua conformazione costituiva un porto naturale molto riparato da tutti i venti. Le prime dimore furono sicuramente i ripari nella roccia come quelli visibili nella zona di Sarri (foto a destra). Successivamente ci fù il passaggio all'abitazione in capanna nelle pianure antistanti gli stagni e nel colle di Montixeddu. Oltre alla caccia, queste popolazioni erano dedite alla pesca e alla pratica dell'agricoltura. 

I villaggi erano costituiti da capanne con la base in pietra scavata sul terreno, la struttura sovrastante di pali e frasche, probabilmente intonacate con argilla per renderle impermeabili e isolate. Erano presenti numerosi agglomerati, alcuni più grandi e altri composti da piccoli nuclei familiari. Un villaggio riferibile alla cultura di Ozieri si trovava nella zona centrale di Sant’Anna Arresi, nel colle  in cui sorgono le due chiese e il nuraghe. Furono rinvenuti in questa zona reperti appartenenti al neolitico recente e finale, soprattutto armi di ossidiana e selce e oggetti fittili di fattura differente, decorati con incisioni riempite di ocra rossa o bianca.

Bibliografia